«Non è forse questo uno degli scopi della scrittura, si tratti di poesia oppure di prosa, ovvero rendere nel modo più chiaro e razionale, più specifico e lucido, il vago e l’indefinito, l’indeterminato, l’irrazionale?»
Un saggio sull’ultimo testo di Melville scritto da Trevisan nel 2004; siamo nel cuore della produzione letteraria di Trevisan, che all’avvio degli anni Duemila è in fibrillazione, e le sue riflessioni su Melville ci permettono di entrare nell’officina dello scrittore e drammaturgo veneto, per leggere con i suoi occhi, “dal di dentro” pagine che oggi sembrano profetiche.
Un inedito saggio su Melville Un testo profetico sulla parabola di Trevisan Un testamento letterario
Scomparso a gennaio 2022, Vitaliano Trevisan è stato tra gli scrittori veneti più celebri e importanti della sua generazione. Tra i numerosi libri per Einaudi ricordiamo I quindicimila passi (2002, Premio Campiello Francia), Shorts (2004, Premio Chiara), Il ponte (2007, Premio Città di Fabriano 2008), Works (2016, Premio Sila 2016). Per Oligo Editore ha pubblicato Il delirio del particolare (2020, Premio Riccione per il teatro).
Genere | Saggistica |
Genere | Letteratura |
Pagine | 60 |
Formato | 21x14, brossura con alette |
Anno di edizione | 2022 |
ISBN | 978-88-85723-89-4 |
Prezzo