Gli ultimi mesi di Hitler raccontati dalla voce di una delle ultime testimoni dirette dell’orrore nazista, allora bambina nascosta a pochi isolati di distanza dal bunker della Cancelleria. Lontano dalla narrazione cinematografica consolidata, incontreremo il führer per quello che, alla fine della guerra, era davvero: non più l’uomo forte del regime, ma una larva malata, tenuta in piedi a fatica e a forza di psicofarmaci, eppure ancora capace di attimi di perversa lucidità. A metà strada tra il romanzo e il saggio narrato, l’autrice de Il rogo di Berlino mette a nudo la verità storica e la rende un monito, oggi attuale più che mai, contro ogni deriva autoritaria.
HELGA SCHNEIDER nasce nel 1937 in Slesia, territorio tedesco che dopo la Seconda guerra mondiale sarà assegnato alla Polonia. Dal 1963 vive in Italia, a Bologna. Ha all’attivo libri per Rizzoli, Salani, Einaudi e Adelphi. In particolare, si ricorda Il rogo di Berlino (1995, vincitore del Premio Rapallo Carige). Il sui ultimo libro è Un balcone con vista Bismarck Strasse (Solferino 2023). È tra le ultime testimoni dirette dell’orrore nazista; da bambina è scesa nel bunker della Cancelleria e ha conosciuto Hitler. Sua madre è stata una delle guardiane di Auschwitz, generando una catena di dolore che è ancora viva.
Genere | Narrativa |
Genere | Romanzo |
Collana | Narratori |
Pagine | 176 |
Formato | 14x21, brossura |
Anno di edizione | 2025 |
ISBN | 979-12-81000-67-4 |
Prezzo